Smettila di cercare soluzioni, inventale!

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Nell’affrontare un problema ci sono due possibili vie.

Trovare delle soluzioni tra le milioni di soluzioni proposte da altri, oppure creare la tua soluzione.
Puoi essere fortunato e spulciando tra i vari metodi che altri hanno già utilizzato potresti finire per trovare quello che cerchi, magari non ti si addice a pieno, ma meglio di niente.

Chi si accontenta gode, sì, ma sicuramente meno di chi non accontentandosi riesce ad ottenere quello che vuole. Questo è ancora più vero se si parla della sfera personale, se si ha a che fare con un problema specifico. Risolverlo tramite soluzioni posticce può essere efficace ma inventare la propria soluzione, che ci calzi come un guanto, è molto più soddisfacente e, cosa più importante, garantisce la totale personalizzazione e focalizzazione sul proprio problema.

È un po’ come andare a comprare un abito già confezionato o farsene fare uno su misura, per quanto puoi esserti sforzato di trovare un modello che ti stia veramente bene, non reggerà mai il paragone con un abito creato secondo le tue precise esigenze. Certo il processo nei due casi è differente, se opti per un abito di sartoria devi investire tempo per farti prendere le misure, tempo per la prima prova e così via. Questo se si parla di vestiti.

 

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Ma se il tuo obiettivo è la risoluzione dei problemi, allora l’investimento iniziale viene fatto una sola volta, per apprendere delle tecniche che poi ti saranno utili in svariati contesti. Puoi ogni volta perdere tempo a cercare la soluzione che fa per te, oppure puoi usare un po’ del tuo tempo per apprendere tecniche che non solo portino a dei risultati, ma che siano replicabili in diversi ambiti.

Di questo si occupa il Problem Solving Strategico. Creare nel più breve tempo possibile soluzioni ad un problema che ci assilla. Senza diventare esperti di un particolare settore, ma diventando esperti della risoluzione stessa. Non è necessario che tu conosca i computer per risolvere dei problemi di un’azienda d’informatica. Un problema, in qualsiasi ambito si generi, ha delle caratteristiche ricorrenti che sono identificabili e quindi risolvibili. Ma facciamo un esempio pratico.

Siete un imprenditore. Mettiamo che la vostra azienda stia andando bene, e che però allo stesso tempo siate consci del fatto che per crescere ulteriormente dovete apportare dei cambiamenti: migliorare il rapporto con i manager, sveltire le procedure tra i reparti, accrescere l’autostima dei dipendenti. Le variabili sono molteplici e non staremo ad elencarle tutte, potete farlo voi a seconda delle criticità che vedete nel vostro lavoro.

Una volta individuati i possibili problemi, non pensate subito a come risolverli. Pensate a cosa fareste per peggiorarli. Sembra paradossale ma il prevedere minuziosamente uno scenario peggiore vi permetterà di mettere bene in chiaro tutte le situazioni in cui potreste incappare e che volete evitare.

 

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Per cui il primo passo è anticipare i problemi. Così, nella migliore delle ipotesi sarete in grado di evitarli, e nella peggiore, anche incappandoci avrete subito pronta una contromossa. Una volta capito come peggiorare dovete capire dove volete arrivare, e cioè dovete raffigurarvi la soluzione ideale che puntate ad ottenere: uno scenario in cui i problemi non esistano. Questo passo vi aiuterà a farvi vedere quali sarebbero gli eventuali effetti collaterali del successo del vostro progetto, così da poterli gestire in anticipo.

A questo punto avete davanti a voi tre scenari. Il peggiore possibile, il migliore possibile e quello attuale in cui siete realmente immersi. Inoltre, a questo punto, sarete in grado di elencare tutte le possibili azioni che portano allo scenario peggiore, tutti i risultati che volete ottenere e tutte le criticità attuali. Quello che vi resta da fare è recidere tutti i legami che dalla vostra attuale condizione vi possano far ricadere nello scenario peggiore, e al contempo gettare ponti tra lo scenario attuale e quello ideale.

Quest’ultimo passo, che all’apparenza può sembrare complicato, diverrà in realtà molto intuitivo una volta che avrete chiara in mente la visione totale dei tre scenari. Badate solo di non fare il passo più lungo della gamba, e di lavorare per piccoli step. Come recita un ben noto proverbio africano: “Come  si mangia un elefante? Un pezzo alla volta”.

Per saperne di più sulle tecniche di Problem Solving Strategico e per scoprire come incontrare il suo ideatore Giorgio Nardone, clicca qui.

Imparerai come affrontare ogni tipo di problema e soprattutto come risolverlo nel più breve tempo possibile. Dalla strategia aziendale al coordinamento e guida dei team di lavoro: se pensi di avere un tuo metodo che però non produce effetti immediati, forse non è quello giusto. Scopri le migliori tecniche affinate in oltre 15.000 casi di successo.

Hai la soluzione del problema ad un passo, fallo ora.

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