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Persone di tipo X e persone di tipo Y: tu con chi hai a che fare in Azienda?

Prendete 700 leader, di varia natura: affermati o alle prime armi, in aziende di vario tipo.
Insomma prendete un campione che sia rappresentativo. Poi chiedete a tutte le persone che si trovano a lavorare con questi leader quale sia, secondo loro, la principale dote di un buon Leader. Fatelo e vi sentirete rispondere: “la capacità di motivare gli altri”. Poi domandate quanti sono soddisfatti della capacità di motivare del proprio leader e la percentuale che otterrete sarà del 30% circa.

Questo significa che più di due terzi dei leader su piazza non motivano sufficientemente bene i propri collaboratori!

Quest’analisi  è stata testata empiricamente da Jo Owen, imprenditore seriale, autore e ricercatore per l’Università di Oxford e consulente per realtà del calibro di Apple, Microsoft e Unilever, solo per citarne alcune.

Partendo da questo dato, cioè da una scarsa capacità dei Leader di motivare i propri collaboratori, Jo Owen ha elaborato tutta una serie di tecniche pratiche che ti permetteranno di essere più influente e fonte di vera motivazione per gli altri, indipendentemente dal tuo ruolo in azienda.

 

Jo Owen, impreditore seriale e autore dei bestseller "Essere influenti", "Coaching per manager" e "Leader: le regole del gioco"
Jo Owen, impreditore seriale e autore dei bestseller “Essere influenti”, “Coaching per manager” e “Leader: le regole del gioco”

 

Fondamentalmente i lavoratori si dividono in 2 categorie: le persone che amano il proprio lavoro e che vi sono estremamente dedite e quelle che invece lavorano per vivere e non hanno un interesse profondo per l’attività che svolgono.

Per comodità chiameremo quelli della prima categoria, cioè i lavoratori appassionati, “tipi Y”, mentre quelli della seconda categoria “tipi X”.

È molto probabile che nella vostra attività abbiate a che fare con persone di entrambi i tipi. Ed è piuttosto scontato che preferireste avere a che fare con più persone di tipo Y che di tipo X. Quello che non è scontato invece è il vostro ruolo nel plasmare “i tipi” a cui gli altri appartengono. Mi spiego meglio.

Ognuno di noi reagisce a degli stimoli. “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Per cui provate a pensare in che misura i vostri comportamenti e le vostre percezioni hanno influenzato la divisione nelle categorie X/Y.

Se nel relazionarvi con un’altra persona avete sempre cercato di mantenere uno stretto controllo sul suo operato, di monitorarla da vicino, di limitarne l’autonomia e di stabilire un chiaro sistema di riconoscimenti e sanzioni, be’, allora anche voi avete contribuito a plasmare una persona di tipo X. Oggigiorno sono ancora molti i leader che tendono istintivamente a considerare ogni persona con cui lavorano un tipo X.

Ma questa visione è quantomeno antiquata e risale ai tempi della catena di montaggio, un’epoca in cui i lavoratori lavoravano ed i capi facevano i capi. Oggi questa distinzione si sta affievolendo sempre più. Essere al passo coi tempi è fondamentale: i lavoratori sono sempre più istruiti e preparati, si lavora molto di più con il cervello che con le mani. Per questo la semplice obbedienza non basta più, serve l’impegno, bisogna che il leader in primis sia capace di tirar fuori il talento innato insito nei propri collaboratori.

Ed è qui che entra in gioco la motivazione.

Per motivare davvero i vostri collaboratori dovete iniziare a trattarli da subito come probabili tipi Y. Dovete dimostrare loro fiducia, affidare responsabilità, e delegare. Solo così si renderanno conto di essere parte attiva dell’azienda e non dei meri mezzi per raggiungere un fine. Quando le persone si rendono conto di fare qualcosa di utile all’interno di un’azienda dal forte potenziale, che offre loro condizioni di crescita e prospettive per il futuro, allora metteranno il loro lavoro al primo posto e saranno anche disposti, a parità di compenso, ad impegnarsi molto di più.

Date alle persone un lavoro importante, offrite opportunità, dimostrate fiducia e finirete per scoprire che la motivazione arriverà da sé, senza bisogno di formule magiche. Le parole sono importanti, ma una motivazione solida e duratura si ottiene solamente con l’esempio che traspare dalle vostre azioni e dalle vostre parole.

Scontato? Banale? Forse. Ma sei sicuro di essere una persona che coltiva tipi Y anziché X? Pensaci!

 

Questa piccola analisi è solo uno dei mille spunti che Jo Owen ha affinato in oltre 20 anni passati a studiare e a lavorare a contatto con leader e manager di tutto il mondo.

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