Strategie di Persuasione a confronto: Trump vs Corona

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In questi giorni si sta parlando moltissimo delle scelte di Donald Trump: da una parte ci sono quelli che criticano aspramente le decisioni del neo presidente americano e dall’altro chi invece le sostiene.

 

Ma quello che ci interessa in questo post non è fare un’analisi della politica statunitense, bensì studiare la lotta tra quella che è una tra le strategie di comunicazione più efficaci di sempre (capace di far diventare presidente degli Stati Uniti un imprenditore quantomeno controverso) e le risposte che arrivano da tutto il mondo.

Da una parte c’è il reparto marketing e comunicazione di Donald Trump, dall’altra le risposte messe in campo da milioni di persone che non condividono le sue scelte. Una bella sfida insomma.

Una sfida iniziata con uno slogan decisamente azzeccato:
“Let’s  Make America Great Again”.

trump 1

 

Con queste 4 semplici parole Trump è riuscito a farsi perdonare tutta una serie di sviste più o meno gravi che avevano caratterizzato la sua carriera prima e la sua campagna elettorale poi. E lo ha fatto facendo leva principalmente su un concetto: quello di identità americana.

 

L’intento dello slogan era di far sentire il paese unito nonostante le profonde differenze che lo caratterizzano. Per raggiungere questo fine ha scelto di giocare una carta tremendamente efficace: quella del tempo.

Nello specifico, bilanciando la nostalgia del passato (una sensazione potentissima che tutti proviamo) con la voglia di futuro e quindi con la speranza di poter vivere ancora giorni magnifici.

 

Lo slogan di Trump ci riesce semplicemente usando la parola “again”.

Di nuovo.

 

Con queste cinque lettere l’imprenditore newyorkese è riuscito sia a riunire le speranze della generazione passata sia i sogni della generazione futura, tutti insieme ovviamente in nome degli Stati Uniti d’America.

Le ragioni dell’efficacia di questo messaggio ai lettori nella nostra newsletter dovrebbero essere ormai evidenti. Il team di Trump ha infatti utilizzato alcune tecniche di Pre-suasion evidenziate dalle ricerche di Robert Cialdini, riuscendo a far sentire l’elettorato americano come parte di una tribù che vuole remare nella stessa direzione.

trump 2

 

Il messaggio è riuscito a persuadere e influenzare l’elettorato al punto che questo è stato disposto ad avallare scelte politiche e personali in alcuni casi discutibili. L’ancoraggio dello slogan era tale che neanche le svariate proteste e gli attacchi da parte degli altri candidati sono riusciti a scalfirlo.

E la sua forza era nella semplicità: Trump prometteva di passare da una condizione “grande” nel passato ad una  condizione “grande” anche nel futuro, e per permettergli di farlo bastava porre una crocetta su un foglio di carta, niente di più facile.

 

È però molto interessante valutare anche le contromosse che sono arrivate un po’ da tutte le parti.

 

Un esempio che vale la pena di prendere in considerazione è quello dello spot recentemente lanciato dalla birra Corona. Invece che puntare su differenti tecniche persuasive, Corona fa una scelta coraggiosa e sorprendente: rilancia sulla puntata di Trump, batte lo stesso chiodo.

E lo fa riprendendo parola per parola lo slogan di Trump e aggiungendo una minima variazione, minima ma fondamentale:

 

“Let’s Make America Great Again?”

 

Quel punto interrogativo contesta a Trump il punto focale del suo messaggio e cioè il fatto che l’America non sia grande già adesso.

Ma non è tutto qui. Infatti seguitando con il video, che tra parentesi, è molto ben girato e ha una musica azzeccata, andando avanti con il video dicevamo, tramite un climax crescente si contesta a Trump anche la sua idea di America e di popolo americano.

trump 3

 

Ci sono infatti frequenti anafore che ripetono la parola “America” associandola però a valori e idee diametralmente opposte a quelle del 45° presidente degli Stati Uniti.

Si ripete “noi siamo…noi siamo…noi siamo”.

Si cerca insomma di valorizzare un’identità presente e tangibile, piuttosto che una futura (o passata). Di essere fieri di ciò che si è piuttosto di ciò che si può essere.

Questo approccio non era scontato. Piuttosto che basare il proprio messaggio su un’identità comune, Corona avrebbe potuto usare altre tecniche per veicolare le proprie idee.

 

Avrebbe potuto fare leva sul principio della reciprocità, parlando di quello che l’abbattimento delle frontiere ha portato in termini economici, oppure basandosi sul principio di impegno e coerenza, criticando gli Stati Uniti di essere tornati sui loro passi e screditandone così la credibilità.

Tuttavia, la birra messicana più famosa nel mondo non fa niente di tutto ciò. Sorprendentemente sceglie di usare esattamente la stessa strategia del suo “antagonista” e lo fa bene, lo fa efficacemente.

 

E in questo modo, oltre a dare un chiaro messaggio politico, ci ricorda anche di non essere dogmatici e scontati quando si parla di Persuasione, perché come ricorda lo stesso Prof. Cialdini: “il miglior metodo di Persuasione è non avere un miglior metodo di Persuasione”.

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