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5 consigli di Alex Osterwalder per innovare il business model

Business Model Alwex Osterwalder

Innovare il business model: un’esigenza vitale

Quando si parla di business model, si sa che l’esplorazione di nuovi progetti comporta incertezza. Quando si mettono in cantiere nuove idee, non sappiamo ancora se funzioneranno. Eppure l’innovazione oggi è un’esigenza vitale.

Ogni cambiamento che, in condizioni “normali”, intacca la sfera delle abitudini personali ha un riflesso diretto sulle dinamiche economiche. Oggi esigenze, bisogni, desideri, experience dei clienti stanno vivendo una mutazione rapidissima e molte sono le aziende che, in questi mesi, hanno messo in discussione prodotti, servizi e stanno rivoluzionando l’intero business model. Non solo per superare un momento critico, ma – come analizzavamo in un precedente articolo – per uscirne innovate

In questo articolo abbiamo raccolto 5 consigli di Alex Osterwalder, creatore del famoso Business Model Canvas e uno dei più innovativi e stimati ed esperti al mondo sul tema della trasformazione dei business model, per ottimizzare tempo, energia e budget, ridurre in modo sistematico il rischio e trasformare l’innovazione in un asset concreto.

1. Non perdere tempo alla ricerca del business plan definitivo

Ad ogni nuovo inizio, l’incertezza è al suo picco massimo. Sembra scontato, eppure molti imprenditori spesso sottovalutano questa realtà e non comprendono appieno le conseguenze pratiche di operare nell’incertezza. Se passi troppo tempo ad affinare e perfezionare l’idea quando il grado di incertezza è ancora alto, rischi di sbagliarla completamente. Fai in modo che le idee, all’inizio, restino una bozza, in progress. Definisci solo i dettagli indispensabili per testare le prime ipotesi.

La fase iniziale dell’innovazione non deve trasformarsi nella ricerca maniacale di un nuovo business model ideale, ma del business model e della proposta di valore giusti. E questo può succedere solo attraverso dei test. Testando scoprirai nuovi dettagli che andranno a modificare la prima bozza.

💡 Quando avrai accumulato dati e prove, saranno questi a dimostrarti l’effettiva potenzialità della tua idea e l’incertezza inizierà a decrescere. Solo dopo arriverà la fase di esecuzione, che porterà alla scalabilità del modello che avrai elaborato.

2. Testa le idee più rischiose per prime

Quando metti in cantiere un nuovo progetto, è fondamentale individuare alcuni aspetti chiave, cioè le ipotesi che devono essere assolutamente verificate perché la tua idea funzioni. Sono tante le ipotesi che, in genere, elaboriamo sul come e sul perché le nuove idee che abbiamo in mente dovrebbero funzionare. Rendile esplicite poi mettile subito alla prova.
È il primo vero modo concreto per iniziare a ridurre l’incertezza. Le ipotesi sono tutte quelle supposizioni che devono necessariamente rivelarsi vere perché il progetto funzioni. A livello pratico, suggerisce Alex Osterwalder, una volta abbozzata l’dea, elabora una lista che contenga le ipotesi, individua quelle più importanti e poi iniziare a testarle.

Ad esempio, se vuoi lanciare una nuova bevanda energetica, la priorità sarà testarla subito sui potenziali clienti e solo dopo con i partner. Innanzitutto, perché se non ci sono clienti interessati, non ci sarà necessità di cercare un partner che la distribuisca; in secondo luogo, perché raccogliere gli eventuali feedback positivi dei clienti ti aiuterà a coinvolgere partner e canali di vendita.

Le ipotesi più rischiose variano a seconda dei settori. In molti casi si tratterà di un’ipotesi sulle esigenze e sui bisogni dei clienti, ma potrebbe anche riguardare i costi di produzione.

💡 Tieni sempre a mente che se le ipotesi essenziali non passeranno il test, anche tutte le altre saranno da scartare. Se l’idea non funziona, torna alla prima bozza di business model e proposta di valore per ripensarli.

3. Inizia con gli esperimenti a basso budget

Le grandi aziende spesso pensano ancora che l’innovazione consista nel lanciarsi in scommesse di ampia portata e con un alto tasso di rischio. È il contrario: più audace è l’innovazione che vuoi apportare, più sono piccoli gli step da compiere per implementarla.

Cominciare con test dispendiosi, sia in termini di tempo, sia in termini economici, potrebbe rivelarsi un costo difficilmente recuperabile, se le ipotesi fondamentali dovessero rivelarsi sbagliate. Ad esempio, fare uno studio pilota per testare un mercato, in genere, è una scelta troppo costosa: fai prima tanti piccoli esperimenti per ridurre l’incertezza e i rischi connessi alla nuova idea.

💡 Ogni test è una piccola scommessa che aumenta gradualmente la posta in gioco: man mano che acquisisci informazioni, potrai determinare che cosa funziona e cosa no.

4. Ottimizza i test

Spesso si tende a dare il via al processo di innovazione sviluppando dei prototipi. In genere si tratta di versioni più economiche o con meno feature di quello che dovrebbe essere il prodotto finale. Ma non è sempre questa la via migliore.
Come primo test, innanzitutto, ascolta una fetta dei tuoi migliori clienti. Comprendi le loro difficoltà, i loro bisogni, le loro attività prima ancora di presentare un prodotto o un’idea. Esplora e approfondisci la conoscenza dei potenziali clienti prima di esplorare le soluzioni.

💡 Un esempio di test da svolgere prima di investire nel prototipo di una nuova e costosa tecnologia potrebbe essere quello di sviluppare alcune landing page e misurare il CTR. Grazie a questo ed altri semplici esperimenti puoi davvero raccogliere input e informazioni essenziali da utilizzare per lo sviluppo di un prototipo più efficace.

5. Prima il business model, poi il business

Costruisci il tuo nuovo progetto, la tua nuova idea d’impresa solo quando avrai trovato il business model e la proposta di valore che passano i test. Focalizzarsi sulla proposta di valore è fondamentale, ma non è sufficiente. Trovare il giusto business model è indispensabile perché i costi non superino i profitti.

Per le aziende ormai consolidate che vogliono innovare, questo punto è ancor più essenziale perché devono sostenere tutti i costi derivanti dal modello di business che stanno abbandonando. Kodak entrò in crisi nonostante avesse inventato la fotocamera digitale, un prodotto assolutamente amato da tutti: non aveva investito abbastanza nella ricerca di un business model più adatto nell’era digitale. Purtroppo, c’è la tendenza a focalizzarsi troppo sulla ricerca di un nuovo prodotto perfetto da lanciare, eppure il successo dipende tanto dal prodotto, quanto dal business model.

Anche le start-up nate con un preciso focus sul prodotto e che hanno avuto grande successo perché subito sono riuscite a farlo scalare in modo esponenziale, come Twitter, Facebook, WhatsApp e Instagram, in definitiva hanno dovuto trovare un business model a sostegno o un’azienda più grande pronta ad acquisirle.

💡 Anche il prodotto più desiderato può farti fallire, se acquisire clienti ti costa di più di quanto questi ti facciano guadagnare.

📷 cornecoba

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