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Howard Gardner: il futuro del lavoro a portata di 5 intelligenze

Howard Gardner: 5 intelligenze che si stanno rivelando e si riveleranno decisive per affrontare gli anni a venire

Big data, IoT, robotica, intelligenza artificiale: questi i driver trainanti attuali che stanno richiedendo (e richiederanno sempre di più) un nuovo modo di pensare, una forma mentis che deve plasmarsi sul nuovo panorama lavorativo.

Howard Gardner, uno degli psicologi più importanti di questo secolo, docente presso la Harvard University, ha individuato 5 intelligenze che dovremmo sviluppare per stare al passo con lo scenario attuale. Specializzato in scienza dell’apprendimento e in neuropsicologia, uno suoi più celebri meriti è da ricondurre alla teoria delle intelligenze multiple (I.M.). Secondo questa teoria, ogni individuo è dotato di un certo numero di abilità cognitive relativamente indipendenti (Intelligenza logico-matematica, linguistica, spaziale, musicale, cinestetica o procedurale, interpersonale e intrapersonale).

Le 5 intelligenze che tratteremo in questo articolo sono diverse da quelle che caratterizzano l’individuo e che sono state oggetto della teoria delle intelligenze multiple. Possiamo perlopiù immaginarle non tanto come abilità specifiche, quanto come mentalità complessive che l’attualità ci sta chiedendo di coltivare nella scuola, nelle aziende, nelle professioni.

Ecco quali sono:

  1. L’intelligenza disciplinare
  2. L’intelligenza sintetica
  3. L’intelligenza creativa
  4. L’intelligenza etica
  5. L’intelligenza rispettosa.

1 – Intelligenza disciplinare

La prima intelligenza che Gardner mette in luce è quella disciplinare, vale a dire quella che ti permette di padroneggiare una disciplina. Si tratta pertanto della “modalità conoscitiva che caratterizza una particolare disciplina, un certo mestiere o una data professione”. Proprio perché sono ormai fin troppi gli studi che hanno confermato che occorrono almeno dieci anni per padroneggiare una disciplina, “chi non ha al suo arco almeno una disciplina è inevitabilmente destinato a ballare la musica di altri.” “La mia disciplina ufficiale è la psicologia”, spiega Gardner, “e mi è occorso un decennio per pensare come uno psicologo”. 

L’intelligenza disciplinare è in grado di lavorare con costanza per migliorare le capacità e acquisire nuove conoscenza. Riguarda, oltre l’istruzione formale, il continuo arricchimento e perfezionamento. Per Gardner, ogni professionista dovrebbe padroneggiare l’insieme delle conoscenze del proprio mestiere e avere l’obbligo di affinare costantemente le proprie abilità.

Esempi nell’ambito del lavoro. Una persona è dotata di intelligenza disciplinare quando continua l’apprendimento che gli viene richiesto nel suo ruolo di professionista, integrandolo con nuove capacità disciplinari o interdisciplinari.

2 – Intelligenza sintetica

La capacità di sintesi, che si è sempre rivelata preziosa in passato, è oggi cruciale. Questo perché i flussi di informazioni sono maggiori rispetto a pochi anni fa, viaggiano a una velocità disarmante e risultano più fruibili e reperibili. L’intelligenza sintetica individua le innumerevoli informazioni che provengono da diverse fonti, le valuta con senso obiettivo e le organizza in modo che siano comprensibili sia per chi fa la sintesi, sia per gli altri.

Il lavoro del manager, ad esempio, richiede sintesi. Deve tener conto del lavoro da fare, dei collaboratori, dei ruoli che questi ricoprono, delle loro competenze, di come affrontare la prima priorità e passare poi a quella successiva.

Esempi nell’ambito del lavoro. Questa intelligenza ha a che fare con la capacità di riconoscere nuove informazioni/abilità importanti per inglobarle nel proprio bagaglio di conoscenza e nel proprio repertorio professionale.

3 – Intelligenza creativa

Con alla base le prime due intelligenze, quella disciplinare e quella sintetica, l’intelligenza creativa si affaccia nel campo dell’innovazione. È l’intelligenza che propone nuove idee, fa domande inconsuete, trova risposte anomale e ricerca nuovi modi di pensare. Generalmente le persone dotate di questa mente sono quelle “insoddisfatte”, che scavano oltre le domande e le risposte che già esistono.

“In genere, guardiamo ai leader piuttosto che ai manager per trovare esempi di creatività. Il leader trasformativo tesse una narrazione coinvolgente intorno alla missione che anima la sua organizzazione o la sua politica; di quella narrazione si fa testimone con la propria vita; ed è in grado, mediante la persuasione e l’esempio, di mutare i pensieri, i sentimenti e i comportamenti di coloro che vuole guidare.”
Howard Gardner

Con l’intelligenza creativa si fanno quei piccoli, ma grandi importanti cambiamenti all’interno della propria professione. È la mente creativa che può aspirare a competere con i computer e i robot.

Inoltre, in questo contesto, è bene citare che, secondo il World Economic Forum, entro il 2020: “Le competenze sociali – come la persuasione, l’intelligenza emotiva e la capacità di insegnare ad altri – saranno più richieste dalle industrie che non le competenze tecniche strette, come la programmazione e il controllo delle apparecchiature.”

Esempi nell’ambito del lavoro. L’intelligenza creativa escogita soluzioni, tecniche, prodotti innovativi. Se è in posizione di leadership, è sempre alla ricerca di nuove visioni.

4 – Intelligenza rispettosa

Se i primi tre modelli di intelligenza (disciplinare, sintetica e creativa) si occupano all’interno delle forme del conoscere, le ultime due (rispettosa ed etica) hanno a che fare con i rapporti interpersonali. In un mondo sempre più connesso, questo aspetto è ormai imprescindibile. E il rispetto, in qualunque ambito lo si collochi, è importante. È ormai appurato che aziende e comunità lavorano in modo più efficace quando cercano di comprendersi le une con le altre, di aiutarsi a vicenda verso il raggiungimento di un unico obiettivo. L’intelligenza rispettosa accoglie le diversità che esistono tra gli individui e le fa operare efficacemente. E di fronte alla diversità tra gruppi e individui, reagisce in modo simpatetico e costruttivo.

Esempi nell’ambito del lavoro. Una persona che ha questa mente collabora con i colleghi, i superiori, i dipendenti e sviluppa la capacità di perdonare.

5 – Intelligenza etica

Chi è dotato di intelligenza etica riflette sul ruolo che ricopre in ambito lavorativo e sociale. Ognuno di noi desidera vivere in un mondo caratterizzato da lavori che siano eccellenti, etici e coinvolgenti.

Esempi nell’ambito del lavoro. Una persona dotata di intelligenza etica è a conoscenza dei valori fondamentali della professione, cerca di incarnarli, preservarli e di trasmetterli. L’analisi di Gardner è tutt’altro che astratta: un lavoratore etico possiede una serie di valori e principi che può dichiarare apertamente; li tiene sempre in mente e si domanda continuamente se li sta rispettando. Se viene meno a uno dei principi, opera in modo correttivo. Gli studi di Gardner hanno visto che è più facile conservare un’etica nel lavoro quando il professionista ricopre un chiaro e unico ruolo e quando tutte le parti coinvolte desiderano la stessa cosa.

Le 5 intelligenze e il futuro

“Chi avrà scommesso su queste abilità potrà affrontare il futuro qualunque esso sia. Quanti ne saranno privi si troveranno in balia di forze che non saranno in grado di comprendere.”
Howard Gardner

Chi riuscirà a coltivare queste intelligenze, in altre parole, avrà maggiori probabilità di successo. Accanto alla corsa frenetica verso il futuro di scienza e tecnologia e ai cambiamenti sempre più repentini e impattanti, la trasformazione sarà innanzitutto culturale e la differenza risiederà nella volontà di ognuno di noi di migliorarsi e volersi migliorare, in ambito sia personale sia professionale.

Alla luce di questi aspetti messi in risalto dal Docente di Scienze cognitive all’Università di Harvard, resta una sfida: ripensare la leadership nell’era dell’intelligenza artificiale. Questo perché, come spiega Gardner in un articolo dove delinea un’anatomia della figura del leader, “la leadership non è mai garantita, occorre sempre rinnovarla”.

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