I 6 bisogni umani – Il caso flash mob

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Uno degli strumenti maggiormente utilizzati dai growth hackers per far crescere un prodotto/servizio è la survey, fondamentale per capire la customer satisfaction e per rendere il bene  un must have per i propri clienti.

Una delle domande più ricorrenti nelle surveys, per determinare quanto un determinato prodotto/servizio sia importante per un cliente, è la seguente:

“Se da domani questo prodotto/servizio non fosse più disponibile, quanto ti sentiresti deluso/a?”

Solitamente gli utenti che compilano la survey rispondono in modo omogeneo, dando come risposta finale il massimo livello di insoddisfazione proposto dal questionario.

Oggi sono tanti i prodotti che riteniamo indispensabili e che sono diventati parte integrante della nostra vita, tanto che la loro dismissione nel mercato ci causerebbe non poche delusioni (basti pensare alle app che abbiamo nello smartphone e che utilizziamo tutti i giorni).

Qual è il segreto che sta alla base del successo di molti prodotti/servizi che sono diventati dei veri e propri must have e per cui i clienti tali da non poterne farne a meno?

Secondo Zoe Chance, esperta di persuasione ed economia comportamentale, il segreto che sta alla base del successo di molti prodotti è dovuto dal fatto che, nella maggior parte dei casi, questi soddisfano i 6 bisogni umani primari.

I 6 bisogni umani

  1. Bisogno di sentirsi importanti. Questo bisogno risponde al desiderio che le persone hanno di sentirsi appagate per quello che fanno. Ciò che piace è l’idea di fare qualcosa di importante e che ha un impatto sul futuro.
  2. Bisogno della certezza. È il desiderio di sentirsi protetti e al sicuro, il bisogno di sapere che a una determinata azione ne corrisponde un’altra.
  3. Bisogno dell’incertezza. Paradossalmente questo bisogno sembra essere in contrapposizione con il #2, ma, le persone amano la curiosità, l’ignoto e la sorpresa.
  4. Bisogno di connessione. È il bisogno di formare gruppi sociali, collegarsi ad altre persone che mostrano simili abitudini e interessi.
  5. Bisogno di contributo. È il bisogno di fare qualcosa di utile per gli altri, o di far parte di una causa importante.
  6. Bisogno di crescita. È il desiderio di progredire, di andare avanti e di non rimanere fermi. Una recente ricerca sulla motivazione delle organizzazione ha individuato che il più potente strumento di coinvolgimento dei dipendenti è il senso di progresso. A prescindere dal tipo di lavoro, si è entusiasti del proprio lavoro quando c’è la percezione di fare dei progressi.

Come esempio, Zoe Chance ci mostra di come un’insolita manifestazione sia diventata, in pochissimi anni, un vero e proprio movimento: il flash mob.

flash mob

Il flash mob è un movimento di massa generato spontaneamente: un gruppo di persone che si incontrano in un particolare luogo per fare qualcosa di bizzarro per poi disperdersi.

Il primo si e tenuto nel 2003, e già nel 2004 il termine flash mob era comparso nel dizionario inglese di Oxford. Quello del 2003 era basato su un’idea molto semplice 200 persone si sono riunite in un grande magazzino a guardare un tappeto con il finto intento di acquistarne uno.

Come mai il flash mob si è diffuso così rapidamente?

Per Zoe Chance, il fattore determinante è che i flash mob rispondono a tutti e 6 i bisogni umani:

  1. Bisogno di sentirsi importanti. Durante un flash mob si è al centro dell’attenzione e si ha l’idea di fare qualcosa di significativo e che altre persone ricorderanno nel tempo.
  2. Bisogno della certezza. È vero che in un fash mob si sta facendo qualcosa di insolito, ma avviene in un gruppo, insieme a tante persone, dove non c’è giudizio personale e si avverte sicurezza e protezione.
  3. Bisogno dell’incertezza. Si sta facendo qualcosa per la prima volta: lo spettacolo è quasi teatrale ma non ci sono prove generali o tecniche e rimane effetto sorpresa.
  4. Bisogno di connessione. Si è in gruppo, ci si sente un tutt’uno con le persone che partecipano al flash mob e tutto questo crea un rapporto.
  5. Bisogno di contributo. Anche se si sta facendo qualcosa di bizzarro, si ha l’idea di fare qualcosa di grande e che verrà ricordato negli anni.
  6. Bisogno di crescita. Il flash mob è un’occasione per mettersi in gioco e per prendere parte a una storia da raccontare.

Secondo Zoe Chance, sono questi 6 bisogni primari la chiave su cui far leva quando si sviluppa un nuovo prodotto/servizio. E il soddisfacimento di questi è ciò che differenzia un semplice buon prodotto da un prodotto must have.

“Qualsiasi comportamento soddisfi almeno tre di questi 6 bisogni diventerà una dipendenza.” – Zoe Chance

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