Il pratico dizionario per l’imprenditore – marketer online

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digital marketing, Performance Strategies, il lessico dell'imprenditore marketer
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Se sei un imprenditore il tuo lavoro non è certo stare con le mani in pasta nelle attività del reparto marketing, tuttavia è fondamentale che tu trasmetta al suo interno la tua visione del futuro in modo da orientarne la strategia che renderà la crescita della tua azienda un processo rapido e scalabile.

Per riuscirci, tu e i tuoi marketer dovete parlare la stessa lingua.

Se a volte i tuoi marketer ti sembrano un geroglifico indecifrabile, ecco uno strumento pratico per orientarti nell’intricata giungla degli acronimi e delle definizioni del marketing digitale:

Il pratico dizionario dell’imprenditore – marketer online!

PPC – È l’acronimo di Pay per Click, una modalità di acquisto di spazio pubblicitario online che prevede il pagamento di una tariffa in proporzione alla visibilità e ai click ottenuti dall’Ad (abbreviazione di advertisment), ovvero dall’inserzione acquistata.
Quante volte, mentre navigavi, ti è capitato di vedere un’inserzione pubblicitaria che sembrava rivolta proprio a te? Era un’Ad del PPC!

KPI, Key Performance Indicators

Quali sono le KPI chiave da tenere sempre in considerazione per valutare una campagna pubblicitaria Pay Per Click?


CTR
Click-through Rate. È il tasso, indicato in percentuale, che misura l’efficacia della tua inserzione pubblicitaria online. Viene calcolato tramite il rapporto tra il numero di volte in cui l’Ad è stata visualizzata e il numero di click che gli utenti hanno effettuato. Più alta è la percentuale, maggiore è l’interesse che hai ottenuto col tuo messaggio!

CPACost per Acquisition. L’utente che ha cliccato sull’inserzione si è trasformato in un cliente? Questa metrica indica quanto è venuta a costare questa nuova acquisizione! Il CPA si ottiene dal rapporto tra la spesa iniziale sostenuta per l’inserzione e il numero di conversioni totali. Più basso è il valore, più alto sarà il guadagno!

Cosa succede quando un utente clicca sull’Ad che hai inserito all’interno di un social network o di un sito internet?
Vediamo e spieghiamo le varie opzioni.

Landing page – L’utente che ha cliccato sull’inserzione viene reindirizzato ad una pagina di destinazione: la landing page, specificamente strutturata, sia a livello grafico sia a livello di contenuto, per stimolare all’azione desiderata, che si tratti subito di acquisto o ancora di semplice richiesta di contatto.

Squeeze page – Dall’inglese to squeeze, letteralmente “spremere”, è una particolare tipologia di landing page che ha lo scopo specifico di ottenere i dati di contatto dall’utente, che si tratti di e-mail o numero di telefono. In cambio di queste informazioni preziosissime per ogni marketer, la squeeze page offre qualcosa: in genere un contenuto gratuito, come un e-book, un video corso, una risorsa da scaricare.
E se le risorse offerte sono più di una? La squeeze page diventa il punto di partenza di un percorso più ampio in cui l’utente verrà accompagnato verso l’acquisto vero e proprio. Stiamo parlando del famigerato funnel.

Growth HackingFunnel – È il vero e proprio viaggio che percorre l’utente che da semplice contatto viene prima coinvolto, poi trasformato in potenziale cliente interessato e infine convertito in cliente affezionato. La conversione, infatti, è il vero e proprio Sacro Graal del marketing online, fare in modo che l’utente compia l’azione che abbiamo voluto stimolare col nostro messaggio pubblicitario. La persona che ha fatto click sull’inserzione ha lasciato i suoi dati nella squeeze page, ha ricevuto i nostri materiali, l’abbiamo guidato nel processo di vendita e, infine, ha acquistato il prodotto o servizio?

Nurturing – Letteralmente il “nutrimento”. È un concetto che riassume tutte le azioni da intraprendere una volta acquisito un nuovo contatto per instaurare con lui un rapporto di fiducia e coltivare la relazione. Include tutte le attività di comunicazione, i vantaggi offerti e tutte le operazioni finalizzate a consolidare il suo interesse e coinvolgimento e farlo avvicinare all’acquisto.

A/B Test – Anche detto split test, è una delle pratiche fondamentali del growth hacking. Si tratta di una verifica a due campioni e consiste nel creare due varianti dello stesso elemento e registrare poi le loro performance. Una volta realizzata un’inserzione, una landing page, una squeeze page, o qualsiasi altro supporto promozionale, uno o più elementi al loro interno vengono modificati, che siano grafici o inerenti al testo. Conoscere quale delle due versioni ha ricevuto risultati più soddisfacenti consente di ottimizzare le campagne future per ottenere il massimo con budget minore.

 

Nel prossimo articolo continueremo ad approfondire il significato dei termini più usati nel marketing attuale per mettere a tua disposizione un “vademecum” semplice, diretto e facile da consultare ogni volta che vuoi.

Se sei interessato ai temi del marketing lascia qui la tua mail!

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