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Il talento è un dono, ma il successo è un lavoro che va fatto bene. Ogni singolo giorno.

Essere talent scout significa esaltarsi nel percepire e far crescere il talento degli altri, realizzarsi attraverso il loro successo. Non è sufficiente saper identificare un talento, bisogna anche essere in grado di trovare la collocazione giusta perché questo possa esprimersi in un contesto che lo valorizzi.

È la storia di Claudio Cecchetto che, affascinato dai Beatles, era diventato fan del loro manager, Brian Epstein, il quale aveva inventato l’immagine del gruppo rock. La strategia di Epstein era quella di trasformare i Fab Four in bravi ragazzi: via i giubbini di pelle, divieto di fumare sul palco, concludere ogni concerto con un inchino.

Nasce il mito: questo modo di porsi, rassicurante ed elegante, fu uno degli elementi che portò il gruppo di John Lennon e Paul McCartney a svettare tra i gruppi beat di Liverpool, diventando una tra le più grandi band al mondo.

Guardando bene le storie di successo di Lorenzo Jovanotti, Gerry Scotti e Fiorello, non è difficile capire quanto tutti abbiano in comune il fatto di essere dei bravi ragazzi, sinceri, generosi e rassicuranti. Cecchetto ha sempre scelto le persone conoscendole in profondità, producendo solo quelle in cui credeva ciecamente.

Il successo degli artisti che ha scoperto e portato alla ribalta gli ha regalato la fama di Re Mida. Da sempre, ciò che tutti gli riconoscono è proprio la particolare capacità di intuire il talento ed essere in grado di enfatizzarlo e trasformarlo in successo.

Loro le radici, io l’acqua.
Le mie idee, i miei consigli, le mie intuizioni hanno trovato terreno fertile nelle persone curiose di crescere, di imparare a migliorarsi.
Avevano e hanno un’attitudine naturale.
Si può insegnare solo a chi vuol imparare.
Vale nella vita e nel mondo dello spettacolo.”
Claudio Cecchetto

Scoperto da Mike Bongiorno, Claudio Cecchetto ha rivoluzionato gli anni ’80: il primo Sanremo presentato a soli 28 anni e da quel momento una carriera di strepitosi successi, lanciando personaggi mediaticamente potentissimi come Jovanotti, Fiorello, Amadeus, gli 883, Fabio Volo ma anche meteore come Tracy Spencer, Sandy Marton e i Finley, le cui canzoni però sono state la colonna sonora di molte estati. Ha condotto tre volte il Festival di Sanremo e numerose trasmissioni tra cui il Festivalbar e Fantastico.  Ha inciso persino un brano, “Gioca jouer”, che continua a essere una hit ballata e amata da diverse generazioni.

Riconoscere il talento negli altri ha consentito a Cecchetto di creare anche un’azienda solida e in costante crescita. L’eco di questa storia di successo la sentiamo ogni giorno: basta sintonizzarsi su Radio Deejay.

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