Performance e motivazione: fai scattare la scintilla

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Quando non raggiungiamo un obiettivo o il nostro team ci porta risultati sotto le aspettative, spesso ci focalizziamo su cosa abbiamo sbagliato o cosa potrebbe migliorare, raramente pensiamo al quando. Una domanda spesso trascurata, ma di estrema importanza, invece è: Quando abbiamo sbagliato? In quale momento il team avrebbe potuto fare meglio?

Lo abbiamo visto in precedenza: la scelta del momento giusto in cui intraprendere un’azione ha il potere di influenzarne in maniera considerevole il fallimento o il successo. Ecco perché conoscere il funzionamento del proprio schema temporale emotivo permette, nella vita personale e in quella professionale, di svolgere il task giusto, nel momento giusto, che si tratti di una decisione da prendere su un investimento, dello svolgimento di una presentazione o di un incontro decisivo con gli stakeholder.

L’inizio di qualcosa, in modo particolare, ha un’influenza positiva sul comportamento di ogni essere umano. I ricercatori della Wharton School lo hanno definito “Effetto nuovo inizio” o Fresh Start Effect: è il processo psicologico per cui, associando ad un momento l’idea di nuovo inizio, tutti assumiamo un atteggiamento più aperto, proattivo e orientato al cambiamento.

Se vuoi approfondire il Fresh Start Effect e l’importanza degli inizi, puoi leggere questo articolo.

Evita le false partenze: c’è una tecnica

Alla luce di questo, concentrarsi su un buon inizio si rivela cruciale. Daniel Pink, che sulla base di diverse di ricerche comportamentali ha messo a punto una guida per mettere a frutto gli schemi emotivi temporali, suggerisce la tecnica del “pre-mortem”. Studiata per la prima volta dallo psicologo Gary Klein, la tecnica consente di non affossare i progetti prima ancora che partano.

In che cosa consiste? Prima di lanciare un progetto, ad esempio, riunisci il team coinvolto nei lavori per analizzare tutti i possibili motivi che potrebbero portarlo al fallimento. Passate in rassegna tutte le criticità: si potrebbe trattare delle risorse che partecipano, di mancanza di chiarezza negli obiettivi, di bassa capacità di controllo del leader.

Questa tecnica, la cui efficacia è confermata dai più autorevoli esponenti della ricerca psicologica, tra cui il Premio Nobel Daniel Kahneman, serve a prefigurare il fallimento. Permette di riflettere subito su ciò che potrebbe causarlo e di anticipare alcuni dei potenziali danni e, di conseguenza, di evitarli. Si scongiurano così false partenze che affosserebbero il progetto appena avviato.

Effetto crollo o effetto scintilla?

Quello che succede tra l’avvio di un progetto e il suo compimento non è però meno importante. Gli sviluppi, dimostra la scienza, hanno anch’essi effetti molto potenti su ciò che facciamo e potremmo fare. Quando ci si trova in uno step intermedio, infatti, il nostro interesse potrebbe affievolirsi e provocare un blocco dei processi in corso: Daniel Pink lo chiama Effetto Crollo. Un’altra possibilità, invece, è che i risultati intermedi si supportino e risveglino la motivazione, spingendoci avanti in una direzione ancora più promettente: si tratta dell’Effetto Scintilla.

La scintilla nei processi creativi

Il momento più importante per avere un’esplosione creativa è proprio il punto mediano tra l’avvio del progetto e la sua scadenza. Considerare i punti medi come sveglie psicologiche è vitale nei gruppi di lavoro, soprattutto tenendo presente che la sveglia più motivante è quella che arriva quando sei leggermente in ritardo. È proprio quando ci si rende conto di questo che i team abbandonano vecchi schemi e adottano nuove prospettive, compiendo notevoli progressi.

Punto mediano e performance

Un’altra conferma dell’impatto sulla performance che ha la fase mediana di un processo arriva dal mondo dello sport. Non importa di quale di match si tratti: quasi sempre chi è in vantaggio nel primo tempo vince l’incontro. Tranne in un caso, quello in cui la motivazione batte la matematica. È quello che emerge da uno studio di Jonah Berger (Wharton) e Devin Pope (University of Chicago) hanno condotto sul basket americano. Secondo i due studiosi, essere sotto di 1 punto prima dell’intervallo equivale a essere avanti di 2 punti. Perché? La differenza la fa la motivazione: essere leggermente indietro all’avversario spinge a un impegno maggiore.

Questo risultato, sostiene Daniel Pink, è applicabile ad ogni progetto e ad ogni team, seguendo i seguenti 3 consigli:

  1. Individua sempre i punti mediani
  2. Sfruttali per generare l’effetto scintilla
  3. Quando si è nel punto medio, meglio immaginare di essere indietro, ma solo di poco: ciò stimola la motivazione e porta a raggiungere l’obiettivo.

Ma cosa si può fare se, avendo raggiunto il punto medio, non è scattato l’effetto scintilla?

Risveglia la motivazione

Per risvegliare la motivazione in una “crisi di mezzo”:

  1. Stabilisci obiettivi intermedi, scomponendo i grandi progetti in piccoli passi;
  2. Impegnati (o fai impegnare il team) in modo pubblico. Dichiarare in pubblico le proprie intenzioni genera una maggior propensione a rispettare l’obiettivo;
  3. Sfrutta il potere del compito incompiuto. Tutti tendiamo a ricordare i compiti che dobbiamo completare più di quelli terminati. Concludere la giornata lasciando un compito a metà alimenta la motivazione;
  4. Usa la tecnica di Seinfield per non spezzare la catena positiva. Questa tecnica consiste nel barrare con una X ogni giorno di attività, così da evidenziare la continuità e generare la voglia di non interromperla.
  5. Pensa che il compito sia utile agli altri, passando dal pensiero “come posso continuare” a “come posso essere utile”. Dedicare il tuo sforzo a una persona o a una finalità incrementa la motivazione.

Padroneggiare gli schemi temporali emotivi per sincronizzare le energie produttive del team

Produttività, motivazione e performance sono metriche indispensabili per chi dirige un’impresa o gestisce un team. Per questo motivo, saranno alcune delle tematiche centrali del Leadership Forum, l’evento di due giorni interamente dedicato ai temi della Leadership e del Management. A Milano, il 19 e 20 novembre 2020, ne parleremo proprio con Daniel Pink, autore del bestseller Drive, che da anni studia e indaga i temi delle scienze comportamentali applicate alla motivazione e alla performance.

Sul palco, insieme a lui, alcune delle personalità più autorevoli del panorama internazionale, tra cui John C. Maxwell, uno dei punti di riferimento globali sul tema della leadership, Patty McCord, per 14 anni Chief Talent Officer di Netflix, Pierluigi Collina, Presidente della commissione arbitrale FIFA e Charles Duhigg, giornalista del New York Time, Premio Pulitzer e autore del bestseller Il potere delle abitudini. Puoi leggere il programma completo e le modalità di partecipazione cliccando qui.

 

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