Blog, newsletter, social media, podcast, video: il web è sovraffollato di contenuti, così come l’utente è tempestato da messaggi che cercano di catturare la sua attenzione. In questa “confusione”, le strategie di content marketing subiscono spesso delle battute di arresto, rendendo difficile generare lead e, di conseguenza, le conversioni.
L’unica soluzione sembra essere quella di sviluppare strategie che seguano di pari passo l’evoluzione dei trend e delle novità che internet fornisce ogni giorno, ma ciò non implica presidiare ogni canale di comunicazione, anzi. Per massimizzare l’engagement e fidelizzare il pubblico evitando lo spreco di risorse e budget, infatti, “la strategia migliore non è dire di sì a più contenuti, ma dire di no il più possibile”, osserva Joe Pulizzi, pioniere del content marketing che ne ha definito il concetto nel 2001.
Quindi, per ottenere risultati tangibili, quali sono i touchpoint da attenzionare?
L’ultimo studio Benchmark, Budget e Tendenze del Content Marketing B2B: Prospettive per il 2024 condotto dal Content Marketing Institute (CMI), di cui Pulizzi è fondatore, fornisce alcuni spunti utili.
Il giusto canale di comunicazione per generare ROI
Sul fronte dei canali di comunicazione, una percentuale significativa di marketer, pari al 90%, utilizza piattaforme di social media organici, seguite dai blog e dalle newsletter via email, rispettivamente al 79% e al 73%. Nonostante questa ampia diffusione, gli eventi in persona e i webinar emergono come i canali più efficaci, valutati positivamente dal 56% e dal 51% degli intervistati.
Questa discrepanza mette in evidenza un paradosso: sebbene i social media e i blog siano ampiamente usati, il loro impatto in termini di risultati concreti è inferiore rispetto a quello di canali più diretti e interattivi, i quali favoriscono una lead generation di valore. Pertanto, è fondamentale studiare attentamente le piattaforme da utilizzare in base al ROI e al livello di coinvolgimento desiderato.
Tra le nuove tendenze dei social
LinkedIn è proclamato il social media più efficace dall’84% dei marketer B2B. In confronto, Facebook è ritenuto il migliore solo dal 29% degli intervistati, a seguire YouTube, Instagram e X.
Un trend che si riflette soprattutto nell’aumento dell’utilizzo di LinkedIn negli ultimi dodici mesi, con il 72% delle aziende che ha incrementato la propria attività sulla piattaforma.
A guadagnare popolarità nel panorama B2B è TikTok. Infatti, il social ha registrato un aumento del 19% nell’utilizzo da parte dei marketer, crescendo di più del doppio rispetto all’anno precedente. Ciò evidenzia un maggiore interesse verso nuove modalità di comunicazione e interazione con il pubblico.
Nuove tecnologie, nuove sfide per i marketer
Se in passato la principale difficoltà del content marketing era creare una quantità sufficiente di contenuti per coprire ogni canale di comunicazione, ad oggi il 57% dei marketer considera la produzione “del contenuto giusto” per il proprio target la principale sfida da affrontare. Un cambio di paradigma che riflette un mercato il cui focus si è spostato dalla quantità alla qualità, in un contesto digitale sempre più affolato e competitivo.
Pertanto, risulta fondamentale comprendere i bisogni e i desideri del pubblico, soprattutto ora che l’intelligenza artificiale facilita la creazione di contenuti. Inoltre, anche il target di riferimento sta cambiando. Le nuove generazioni (Millenial e Gen Z in particolare) hanno spinto il content marketing B2B verso l’adozioni di toni più dinamici e meno convenzionali. Non si tratta più di competere solo con altri contenuti B2B, ma di catturare l’attenzione del pubblico più ampio, richiedendo strategie innovative e coinvolgenti.
Nonostante la molteplicità dei canali a disposizione, la vera sfida resta sempre quella di creare contenuti rilevanti e differenziati, capaci di emergere in un contesto digitale sempre più affollato e che generi un target opt-in fidelizzato.
Quindi, qual è la formula vincente per una strategia di marketing efficace? “Prendere decisioni su ciò che non faremo”, aggiunge l’esperto.
È fondamentale effettuare un’analisi delle proprie attività per identificare quali aspetti della strategia di content marketing che non funzionano così da eliminarli e reindirizzare le risorse, oltre che gli sforzi, verso quei canali che promettono un maggiore impatto sul pubblico.
Nuovi modelli di content marketing per scalare la crescita
Generare nuovi pubblici, fidelizzare le audience e costruire un vantaggio competitivo differenziante sono solo alcuni dei topic che Joe Pulizzi – fondatore del Content Marketing Institute, che ha lavorato al fianco di centinaia di organizzazioni della Fortune 1000, tra cui HP, LinkedIn e SAP e the Gates Foundation – tratterà al Marketing Forum: il grande evento sul marketing strategico con i migliori esperti internazionali.
Per scoprire tutti i relatori e il programma completo, clicca qui!