La user experience è la nuova SEO? Le metriche vitali che piacciono agli utenti (e a Google)

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La user experience è la nuova SEO: come soddisfare i Core Web Vitals

1 visitatore su 2 abbandona un sito web che impiega più di 6 secondi a caricarsi.

In un contesto digitale sempre più interconnesso e dinamico, fattori come la velocità di caricamento delle pagine e una user experience fluida e intuitiva sono fondamentali per il posizionamento nei motori di ricerca. Google conferma questo trend a tal punto da aver inserito, nel 2020, i Core Web Vitals, ovvero un insieme di metriche che valutano complessivamente la UX su un sito.

Questi parametri, quindi, non rappresentano solo suggerimenti per migliorare l’esperienza di navigazione, ma sono anche valutazioni da tenere in considerazione per ottimizzare la SEO

“Google sta diventando sempre più competitivo e i Core Web Vitals sono incredibilmente preziosi per posizionarsi e attrarre utenti in modo naturale e a basso costo” osserva Neil Patel, oggi punto di riferimento assoluto nel campo del marketing strategico. L’attenzione alla page experience diventa un vantaggio competitivo.

Ma quali sono i Core Web Vitals? E come poter ottenere un punteggio ottimale che soddisfi queste metriche?

Interaction to Next Paint: feedback visivi per una user experience ottimale

L’Interaction To Next Paint (INP) è un parametro relativamente nuovo dei Core Web Vitals. Introdotto nel 2023 con lo scopo di sostituire il First Input Delay (FID) – metrica che misurava il tempo tra l’interazione dell’utente con un elemento della pagina e la risposta del browser – il 12 marzo 2024 ha preso ufficialmente il posto del FID.

Si tratta di una metrica che valuta la reattività complessiva di una pagina alle interazioni dell’utente esaminando la latenza di tutte le interazioni – clic, tocco sullo schermo e sulla tastiera – che si verificano durante l’intera navigazione sulla pagina. Nonostante possa sembrare che abbia lo stesso ruolo del FID, l’Interaction to Next Paint non misura soltanto il tempo di risposta della prima interazione dell’utente con la pagina, ma tutte le azioni che vengono compiute, per poi riportare solo il tempo di interazione più lungo.

È fondamentale tenere monitorato questo intervallo di tempo poiché qualsiasi ritardo può generare una user experience negativa e provocare l’abbandono del sito, quindi del carrello, e una scarsa conversione dei lead. Tuttavia, alcune interazioni richiedono una maggiore durata di elaborazione rispetto ad altre, un processo di cui le persone non sono a conoscenza.

Per questo, è importante presentare rapidamente un feedback visivo che comunichi all’utente che l’azione è andata a buon fine, altrimenti potrebbe pensare che la pagina non funziona e rivolgere la propria attenzione verso altri brand.

A comprendere l’importanza dell’INP, ancor prima che diventasse una metrica ufficiale, è RedBus, piattaforma indiana di biglietteria online per autobus che opera in oltre 2.300 città e paesi in tutta l’India: investendo sull’ottimizzazione della reattività della pagina, ha ottenuto un incremento delle vendite del 7%.

Largest Contentful Paint: maggiore è la velocità di caricamento, maggiori sono le conversioni

Un altro parametro importante legato alla velocità di caricamento dei contenuti principali è il Largest Contentful Paint (LCP).

In particolar modo, questa metrica misura il tempo che intercorre tra l’avvio del caricamento della pagina da parte dell’utente e il rendering dell’immagine o del blocco di testo più grande all’interno dell’area visibile. Infatti, la LCP tiene conto di vari tipi di contenuti, tra cui immagini, video e blocchi di testo, per l’appunto.

È importante notare, poi, che questo parametro valuta soltanto il contenuto above the fold, quindi ciò che appare immediatamente quando si apre la pagina, senza tenere in considerazione il contenuto below the fold. Per ottenere una valutazione positiva, il contenuto dovrebbe caricarsi entro un massimo di 2,5 secondi poiché “un LCP più rapido si traduce in una user experience migliore e di conseguenza in un tasso di conversione maggiore”, evidenzia Patel.

Non a caso, quando Vodafone ha ottimizzato questo Core Web Vitals del 31% i risultati ottenuti sono stati notevoli: le vendite sono incrementate dell’8%, così come il rapporto tra lead e visite al sito è aumentato del 15% e il tasso di conversione ha avuto un miglioramento dell’11%.

Cumulative Layout Shift: confondere gli utenti con errori di layout improvvisi

È capitato a tutti noi, almeno una volta, di cliccare sul pulsante sbagliato perché il layout della pagina in cui stiamo navigando ha subito delle variazioni inaspettate. Si tratta di un errore che porta gli utenti a confondersi durante la navigazione, un errore che potrebbe essere causato da  immagini e video con dimensioni sconosciute oppure annunci di terze parti che si ridimensionano – o ingrandiscono – in modo dinamico.

Questo problema può essere individuato attraverso la Cumulative Layout Shift (CLS), metrica che misura la stabilità visiva durante il caricamento della pagina, valutando le improvvise variazioni di layout e lo spostamento degli elementi visibili. Mentre per gli altri due Core Web Vitals l’unità di misura di riferimento è il tempo, per il CLS è lo spazio. Infatti, Google ha stabilito un punteggio specifico che identifica il livello delle variazioni di layout nel corso del caricamento della pagina e che calcola prendendo in esame la percentuale della schermata del browser interessata dai cambiamenti di layout. Questo parametro è considerato ottimale quando il punteggio è inferiore a 0,1.

Tuttavia, esistono variazioni previste, e cioè quelle che si verificano dopo le interazioni dell’utente, ma che devono essere limitate e pensate in modo tale che sia chiaro all’algoritmo che si tratti di un cambiamento intenzionale e non imprevisto.

SEO, traffico e conversione: Neil Patel al Marketing Forum

Massimizzare il potenziale SEO per generare rapidamente nuovo traffico, incrementare il ROI e accelerare la crescita del business: ne parleremo al Marketing Forum insieme a Neil Patel, il più influente digital marketer al mondo che ha contribuito allo scale-up di oltre 5.000 delle più affermate aziende al mondo – tra cui Facebook, Amazon, Microsoft, Airbnb e Google. Il suo blog, con oltre 9 milioni di visite e 100.000$ di revenue al mese, è un punto di riferimento assoluto per tutti i marketer a livello globale sui temi della SEO, del traffico e della lead generation.

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