5 miti da sfatare sull’impresa e l’innovazione, per Alex Osterwalder

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Innovazione
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Esplorare nuove idee, spiega Alex Osterwalder, non è un percorso lineare ed è completamente diverso dal gestire attività esistenti. Questo non significa che le due dimensioni siano separate. Anzi, l’esperto sostiene che implementazione e innovazione sono due fattori che devono assolutamente procedere di pari passo. “Per costruire un’azienda invincibile dovete creare, gestire e armonizzare due culture completamente antagoniste“, spiega Osterwalder. Queste dimensioni sono: quella dell’esplorazione (del nuovo) e quella della valorizzazione (di ciò che esiste già). “Vivono sotto lo stesso tetto e hanno entrambe un ruolo importante. Dovete contemporaneamente esplorare e valorizzare.”

Eppure esistono 5 miti sull’impresa e sull’innovazione, che spesso impediscono a questa sinergia prolifica di verificarsi e di fatto frenano il reale sviluppo di un business model rispondente alle esigenze del mercato attuali, ovvero di ciò che, in larga parte, determina il successo di aziende, brand, prodotti e servizi.

Mito #1: La chiave per innovare l’impresa è trovare l’idea perfetta e svilupparla

💡 Realtà: Il percorso di innovazione dell’impresa deve permettere di trasformare le idee in proposte di valore che interessino i clienti e in modelli economici evolutivi. Trovare le idee è facile, ma queste non non sono che un punto di partenza. Ciò che è difficile è testarle e adattarle finché non si hanno abbastanza prove che le rendano concrete. Il percorso di esplorazione consiste proprio nell’adattare gli spunti innovativi, in modo iterativo, fino a trovare una proposta di valore che i clienti vogliono realmente e un modello economico in grado di potersi ingrandire in modo profittevole.

Mito #2: Se hai testato le idee con metodo, i dati raccolti indicheranno una via inequivocabile e la soluzione emergerà, come per incanto

💡 Realtà: Innovare e fare impresa richiede, naturalmente, prendere decisioni chiare, ma sulla base di dati che non sono sempre lineari, anzi, spesso sono incompleti o contraddittori. A volte, i dati possono dirci che “uccidere” quell’idea è la cosa giusta da fare. Anche usando processi di test estremamente rigorosi, trasformare un’idea in realtà concreta, in un’impresa, in un prodotto non è una via tracciata e sgombra da ostacoli. L’importanza fondamentale dei dati, però, risiede nel fatto che, pur non costruendo per noi una via dorata, ci permettono di individuare i pattern, le vie alternative, le opzioni, di ragionare sulle decisioni riducendo i rischi. I dati ci salvano dal rimanere invischiati nelle opinioni: ci consentono di decidere se perseverare, svoltare radicalmente o abbandonare l’idea.

Mito #3 : Se la posta in gioco è alta, il ritorno sarà di certo alto

💡 Realtà: Non necessariamente una grossa scommessa porta un risultato altrettanto importante. Il processo di esplorazione che porta innovazione richiede piuttosto di moltiplicare il numero di “scommesse” e di farne di più piccole. Progressivamente il numero si ridurrà, a mano a mano che raccogliamo dati. I primi investimenti, i più rischiosi, dovrebbero essere anche i più piccoli, sia a livello economico, sia a livello di tempo. Ma possono “diffondersi” su più idee e progetti: a quelli che daranno conferme più convincenti destineremo investimenti crescenti. Questo processo, applicato con metodo, farà emergere con regolarità i progetti e i team più promettenti.

Mito #4: Il business è il business

💡 Realtà: Come abbiamo già accennato, una cosa è l’innovazione, una è la gestione.  Eppure spesso pensiamo che le capacità di eccellere in queste attività siano, in fondo, tutte riconducibili a un generico fare impresa.
Testare e adattare una nuova idee finché non funziona (esplorazione) richiede abilità diverse da quelle necessarie per gestire, ottimizzare ciò che c’è già (valorizzazione). Quando si è nel campo dell’innovazione, l’incertezza è inevitabile: per esplorare è necessario sviluppare capacità di individuare i pattern, forniti dai dati, che possono indicarci le vie più praticabili e produttive per trasformare l’idea in realtà. Più si pratica l’esplorazione, più la si padroneggerà.

Mito #5 : Chi fa innovazione vuole sconvolgere le cose e non può farlo apertamente

💡 Realtà: i team che si occupano a tempo pieno di innovazione non sono i creativi “ribelli” e pirateschi che spesso abbiamo in mente. Gli innovatori sono partner essenziali all’interno di qualsiasi organizzazione e contribuiscono strategicamente e metodologicamente al loro futuro. Senza un team che la pratica in maniera sistematica, un’innovazione ha poche chance di emergere ed avere successo su vasta scala. Se si “etichettano” i team dedicati all’innovazione come figure creative, disruptive e distanti, questi faranno fatica ad accedere alle risorse più importanti dell’azienda – clienti, mercato – per conoscerle e sfruttarle al massimo. 

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