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La tua start-up crescerà? Ecco cosa devi sapere

Start-up o scaleup? Caratteristiche comuni e differenze

Start-up e scaleup mirano ad avere la stessa crescita e impatto, ma si trovano in fasi diverse del loro ciclo di vita aziendale.

Quando la tua azienda è una “start-up”?

Una start-up può essere definita come “una nuova azienda con grandi piani di crescita e senza restrizioni geografiche”. La sua mission è trovare il proprio modello di business scalabile e ripetibile. In questa fase sta ancora sperimentando in termini di segmentazione, costi di acquisizione dei clienti e caratteristiche del prodotto. Mentre una start-up si trova ancora nelle prime fasi per mettere il proprio prodotto nelle mani giuste, garantire finanziamenti e organizzarsi al meglio, una scaleup è sulla buona strada per accelerare la crescita.

Sei una start-up fino a quando non dimostri il tuo modello di business.
Sei una scaleup quando hai già un modello collaudato e ridimensioni le tue entrate.

Che cos’è una scaleup?

Mentre una start-up si trova ancora nelle prime fasi in cui mette il prodotto nelle mani giuste, si assicura asset finanziari e organizza le risorse, una scaleup è sulla buona strada per accelerare la crescita. Quando si parla di finanziamenti, le scaleup possono fornire ai potenziali investitori più conferme di un MVP (Minimum Viable Product), un team affidabile e uniche opportunità di mercato. Nella sua definizione più semplice, le scaleup sono aziende che crescono del 20% all’anno su un periodo di tre anni. Ciò significa che può esserci una start-up con un modello di business apparentemente scalabile, ma che non diventa mai una scaleup per mancanza di crescita. Allo stesso modo, può esistere una start-up con una crescita dei ricavi di oltre il 20% su base annua, ma che non ha ancora il prodotto o il servizio scalabile che sta cercando. Quando si inizia a pensare alla scaleup come a una fase, si capisce anche che lo scaling up può essere una fase raggiunta da qualsiasi altra piccola impresa o azienda di medio mercato.

Ma come si passa da una fase all’altra? 
Quali sono le principali sfide una volta arrivati ​​lì?

Cosa permette ad un’azienda di trasformarsi da start-up in scale up è stato oggetto di un articolo precedente e che puoi rileggere cliccando qui! 

Le sfide di start-up e di scaleup

Le sfide nella fase di start-up

Le principali preoccupazioni delle aziende che sono in fase di start-up sono spesso legate al finanziamento, all’assunzione delle persone giuste, alla collaborazione e alla fiducia da conquistare nel proprio settore. Inoltre,subiscono una forte concorrenza e affrontano sfide legate alla gestione finanziaria.

Creare prodotti o servizi a cui il mercato non possa resistere: ecco la sfida principale per qualsiasi start-up. Ne deriva che la creazione di un forte circuito di feedback tra clienti e sviluppatori di prodotto sia un obiettivo preminente, anche se può causare attrito. È di vitale importanza distinguere tra “mi piacerebbe averlo” e “devo assolutamente” e imparare a stabilire le priorità. A volte, nelle start-up c’è la sindrome “must-be-perfect”, che dev’essere affrontata correttamente. MVP e implementazione rapida sono necessari per far avanzare l’azienda in modo veloce ed efficiente.

Non c’è mai abbastanza tempo quando si è agli inizi, quindi il time management può essere complicato. A causa di vincoli di tempo, risorse e liquidità, non è raro che le start-up trascurino il marketing e le vendite. Potrebbero affidarsi solo alla crescita organica e al passaparola, ma è improbabile che le vendite e le entrate aumentino senza uno sforzo strategico. Come in ogni azienda, possono sorgere anche intoppi e sfide a causa della mancanza di tutoraggio o della cattiva gestione.

Le sfide nella fase di scaleup

Nel momento in cui inizia la fase di scaling up, sorgono spesso due problemi:

  1. La maggior parte delle cose sono state fatte manualmente fino a quel momento.
  2. Tutti facevano tutto.

Nella fase di start-up, le responsabilità per ciascun membro del team possono essere carenti, poco chiare o scarsamente controllate. Quando si passa alla fase di scaling up, bisogna essere capaci di costruire sistemi di leadership e a di automatizzare le procedure. La leadership, come abbiamo visto in un precedente articolo, è un aspetto cruciale all’interno della pianificazione strategica, soprattutto quando l’azienda si trova a innescare un processo di crescita. Verne Harnish ha elaborato uno strumento, insieme alla sua organizzazione Gazelles, che permette di fare chiarezza sugli obiettivi personali, di definire le responsabilità individuali e dei team all’interno dell’azienda e di individuare gli indicatori di performance (KPI) per monitorare la crescita. Clicca qui per leggere l’articolo e scoprire come un leader delega le responsabilità in modo efficace ed efficiente.

Nella fase di scaleup, la complessità del processo decisionale cambia. Ci sono sempre più parti interessate e diminuisce il livello di rischio che l’azienda può permettersi. È importante prendere decisioni calcolate in qualsiasi fase, ma questa in particolare deciderà il successo o l’insuccesso. In un precedente articolo abbiamo parlato del paradosso della crescita, che diventa sempre più difficile da gestire man mano che l’azienda cresce di dimensioni. Verne Harnish ha individuato quali sono le 3 fasi tipiche che ogni azienda può trovarsi ad affrontare lungo il percorso di crescita. Le aziende dovranno aumentare sistemi IT, strutture fisiche e organizzative per gestire le crescenti complessità. Poiché la l’azienda continua a crescere, le sfide si spostano maggiormente verso:

  1. La leadership
  2. Le strutture
  3. Il marketing.

I requisiti di leadership cambieranno rapidamente: per decuplicare il business, bisogna aumentare di 10 volte le capacità di leadership dei manager e delle figure intermedie. Aggiungere più livelli di gestione alla gerarchia senza rallentare può risultare un compito difficile. E la maggior parte delle aziende non ci riesce.

Una delle preoccupazioni più urgenti delle scaleup è quella di trovare e fidelizzare le persone giuste, oltre a quella di rimanere competitivi. Quando si parla di persone, non si tratta solo di assumere alcuni FTE extra (Full-Time Equivalent): devono esserci i collaboratori giusti, nelle aree giuste. Se nella fase di start-up i focus sono legati principalmente all’area sviluppo del prodotto, alla crescita organica e forse al marketing e vendite, per crescere c’è bisogno di talenti nelle risorse umane e nell’amministrazione. Questi collaboratori necessitano di un sistema di onboarding adeguato.

Nella start-up, i nuovi dipendenti sono subito operativi perché ruoli e funzioni possono essere compresi in training on the job. Invece, affinché un nuovo dipendente comprenda la mission, la vision, i valori culturali e i processi dell’azienda in modo altrettanto rapido nella fase di scale up, dovrebbe fare un corso accelerato. È fondamentale che l’impresa costruisca un’efficace funzione di marketing separata dalle vendite anche in questa fase. Così facendo, l’azienda può rimanere concentrata sulla ricerca dei clienti giusti e più redditizi. Il marketing è necessario anche per attrarre talenti giusti, per stare al passo con la crescita del business.

Le scaleup devono assicurarsi che i loro prodotti aumentino di valore, non di prezzo, per rimanere competitive. Bisogna essere intelligenti nel modo in cui fare affari, creare un luogo dove le persone amino lavorare e implementare le ultime tecnologie per sostenere il vantaggio competitivo.

Fonte: https://blog.growthinstitute.com

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