In un precedente articolo, abbiamo avviato, grazie agli studi di Daniel Pink, una riflessione sull’importanza, nel business e nel management, di conoscere i migliori momenti da dedicare alle decisioni.
Chi è a capo di un’impresa o di un team fronteggia quotidianamente la necessità di fare e comunicare scelte che possono portare cambiamenti radicali. Per questo riteniamo utile approfondire tutti gli strumenti che le scienze comportamentali ci mettono oggi a disposizione per affinare la capacità di decision-making.
Calcola il tuo “Quando” giornaliero
Abbiamo visto che la cronobiologia influenza in maniera importante la nostra capacità di scegliere. Allo stesso modo, la nostra efficacia nello svolgere azioni di natura più razionale o più intuitiva è fortemente legata al nostro cronotipo, cioè al nostro personale ritmo biologico.
Per poterlo sfruttare in modo strategico, vogliamo condividere il modello che Daniel Pink, uno dei business thinker contemporanei più interessanti, ha elaborato sulla base di decine di ricerche scientifiche svolte in tutto il mondo.
Cronotipo e produttività
Il primo step per sfruttare al meglio il ritmo biologico e metterlo a frutto per raggiungere i propri obiettivi, è individuare a quale cronotipo apparteniamo. Attraverso le 3 domande o la compilazione di questo test, suggerisce Daniel Pink, è possibile capire il primo dato importante. Appartieni alla categoria dei mattinieri o dei tardivi?
Attività: razionale o creativa?
Da questa prima distinzione si può procedere a individuare quali sono i momenti di picco, i momenti di calo e quelli di ripresa, per poter di conseguenza allocare la giusta attività nel momento più propizio.
Come secondo step, quindi, stabilisci l’attività da svolgere, poi analizzala per capire se richiede ragionamenti analitici o creativi.
Ad esempio, se sei un avvocato mattiniero e devi redigere una relazione, le ricerche e la prima stesura andrebbero svolte presto al mattino. Se invece gestisci un gruppo, tieni presente che questo sarà composto da più personalità di tipo intermedio. Se, ad esempio, il team deve fare un brainstorming, programma quest’attività nel tardo pomeriggio, in cui c’è minore controllo cognitivo per questo cronotipo.
Raggiungere gli obiettivi: cosa o quando?
Quando i collaboratori o i membri del team non raggiungono gli obiettivi prefissati, ci si chiede spesso: “Cosa sbagliano? Cosa potrebbero fare meglio?” Insomma, ci si concentra nel regno del cosa. Le risposte più interessanti, suggerisce Daniel Pink, possono essere invece concentrate propri nel quando. Nel caso delle specifiche attività, in modo particolare, l’inizio ricopre un’importanza fondamentale.
I 3 principi per un buon inizio
Per un inizio ben riuscito, sono 3 i fattori da tenere sempre in considerazione:
- Iniziare bene
- Ricominciare
- Iniziare insieme
Iniziare bene
Numerosi studi condotti negli Stati Uniti sulle performance di studio di ampi campioni di studenti delle superiori hanno rilevato un dato interessante sulla questione “dell’iniziare”. Posticipando semplicemente l’orario di inizio delle lezioni dalle 8,00 alle 8,30 o alle 9,00, si sono verificati enormi miglioramenti. Le promozioni sono incrementate dell’11% ed è stato rilevato un generale innalzamento del rendimento in termini di primo impiego, al termine del percorso scolastico.
Come spiegare questo fenomeno? Le scuole che hanno adottato il nuovo orario si sono concentrate sul quando iniziare. I giovani in quella fascia d’età attraversano infatti un cambiamento di cronotipo. Dalla condizione di allodole, passano a quella di gufi (che dura fino ai 20 anni). Si tratta di dato fondamentale da conoscere quando si parla di rendimento. Slittare di 30 minuti o di un’ora l’inizio delle lezioni ha svolto un ruolo nel consentire loro di sincronizzare le attività al proprio ritmo. Purtroppo, non tutte le scuole hanno modificato l’orario: in alcuni casi, è stato ritenuti più importante assecondare le esigenze dei genitori, i loro orari di lavoro e quelli dei mezzi, rinunciando così ad un generale innalzamento del livello.
Ricominciare
I riferimenti temporali sono molto importanti per tutti noi, basti pensare ai propositi del lunedì o di Capodanno: mi metterò a dieta, farò più attività fisica e così via. È il cosiddetto effetto nuovo inizio o fresh start effect, postulato dai ricercatori della Wharton School H. Dai, K. L. Milkman e J. Riis, Dai, Milkman e Riis dopo 8 anni di analisi di ricerche su Google. Tutti esprimiamo questi propositi perché attribuire ad un giorno un significato specifico e personale ha la potenza di attivare nuovi inizi. Anche le aziende possono adottare questa tecnica applicandola ai team, ma anche ai suoi clienti: questi ultimi, ad esempio, sono molto sensibili ai messaggi che ricevono nei giorni che in qualche modo simboleggiano un nuovo inizio.
Iniziare insieme
Gli studi di Lisa Kahn, economista e docente alla Yale School of Management, hanno dimostrato che coloro che entrano nel mercato del lavoro in una fase storica di recessione non riescono ad ottenere livelli di stipendio e di carriera analoghi ai colleghi che si sono laureati in una fase di boom economico. Ecco perché motivo l’inizio deve essere un ricominciare insieme, sostenuti da un sistema che agevoli la ripresa.
La scienza del momento giusto con Daniel Pink
In questo articolo abbiamo approfondito alcuni degli elementi fondamentali di un modello basato sulle ricerche socio-economiche, che può aiutarci ad aumentare la produttività personale e a perfezionare la nostra capacità decisionale. Il 19 e 20 novembre, Al Leadership Forum, l’evento più importante dedicato alla leadership e al management in Italia, sarà proprio Daniel Pink a fornirci gli strumenti per padroneggiare gli schemi temporali emotivi, sincronizzare le energie dei team per far sì che raggiungano performance eccellenti. Se vuoi conoscere tutti i dettagli dell’evento, puoi farlo cliccando qui.
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