I 5 marketing trend del 2024 secondo Neil Patel

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I 5 marketing trend del 2024 secondo Neil Patel
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Quello che oggi funziona non è ciò che funzionava un anno fa e non è ciò che funzionerà tra un anno: se è vero in generale nel campo del business, nel campo del marketing digitale – o meglio omnichannel – la velocità di evoluzione di strategie e trend aumenta in maniera esponenziale.

A impattare su questa accelerazione sono due fattori principali, entrambi da analizzare e monitorare con attenzione per indirizzare, e spesso anche reindirizzare in corsa, campagne e intere strategie di marketing. Il primo è evidentemente l’avanzamento tecnologico: l’incredibile rapidità di sviluppo di intelligenze artificiali e algoritmi influenza la capacità di fuoco e l’efficacia delle campagne nell’ambito del paid e hanno il potere di determinare visibilità, modi e tempi di fruizione del contenuto organico. Il secondo è il fattore umano: le scelte d’acquisto, come tutti gli altri comportamenti umani, si evolvono con l’evolversi delle grandi socioeconomiche globali.

Per iniziare a tracciare una roadmap delle strategie marketing più efficaci nei prossimi mesi, Neil Patel, oggi un punto di riferimento assoluto nel campo del marketing strategico, ha studiato i principali trend di marketing che, secondo le sue analisi, tracceranno una rotta nel 2024.

1) Content marketing e AI

Più intelligente, meno artificiale

Un’altissima percentuale del contenuto marketing condiviso online è attualmente scritto con l’intelligenza artificiale. Questo restringe al minimo il margine di intervento umano, ottimizzando risorse sul fronte del time management. Ma come sta performando l’AI-generated content?

Secondo l’analisi dei dati di NPDigital, agenzia co-fondata nel 2017 da Neil Patel che opera in 20 Paesi nel mondo, la performance del contenuto scritto dalle AI non batte ancora quello umano, che si posiziona più in alto su Google nel 94.12% dei casi. Un’ulteriore analisi condotta dall’agenzia del marketer ha rilevato che il contenuto generato dall’AI genera una media di visitatori di 52 al mese, contro i 283 attirati degli articoli con un’impronta più umana.

C’era una volta il long-form

C’era una volta il tempo in cui gli articoli da 2.300 parole si posizionavano meglio su Google. Poi fu la volta degli articoli da 1447 parole. E adesso? Patel la chiama tiktokification: è il progressivo addensarsi e accorciarsi dei contenuti scritti, che interessa praticamente qualunque settore. L’utente medio, infatti, dedica 95 minuti al giorno al consumo di brevi contenuti: gli short-form saranno più fruibili ed efficaci per un pubblico sempre più abituato e alla ricerca di contenuti snackable.

2) SEO e traffico

SEO multilingua per conquistare nuove fette di mercato

Da un’analisi condotta sul traffico del suo blog, che conta 9 milioni di visite al mese, Patel estrae un trend geografico e linguistico a cui prestare attenzione. Nonostante un volume molto alto di visite provengano dagli USA, la gran parte del traffico viene da fuori. Infatti, Patel ha trascritto e tradotto tutto il suo contenuto in lingue di diverse regioni: dal portoghese al francese, dal tedesco allo spagnolo. “Posizionarsi in questi Paesi è più facile, sono meno competitivi” spiega il Patel. Certo, si tratta di mercati sensibilmente più piccoli rispetto a quello USA, ma si tratta comunque di arene meno inflazionate in cui è più facile entrare, posizionarsi spendendo meno, individuare la propria nicchia e stabilire una leadership, conquistando una vera propria fascia di mercato ancora libera. E in questo caso l’AI può essere proficuamente usata per tradurre il contenuto in maniera piuttosto accurata, contenuto che con un modesto intervento umano può essere adattato al pubblico locale e ottimizzato.

Usa keyword composte da almeno 7 parole

Nel 2023, stima Patel, il 48.95% delle revenue totali della sua agenzia è venuto da quelle che ha definito ultra long-tail keywords: cioè complesse, “dalla coda lunga”, composte da 7 o più parole. Nel 2023, la stessa percentuale era del 31.21%.

Stiamo iniziando a cercare in modo diverso utilizzando queries più specifiche e dettagliate su ciò che vogliamo. I pubblici stanno iniziando a utilizzare chiavi di ricerca più lunghe anche in relazione alle nuove e più efficienti capacità di elaborazione dati e di risposta delle intelligenze artificiali. Più lunga è la keyword, più specifica è la ricerca. Ricerche più dettagliate significa che il lead ci comunica in maniera più precisa cosa desidera. Se siamo in grado di intercettare la sua ricerca, il nostro potere di conversione sarà molto più alto.

La strategia funziona, spiega Patel, perché queste keywords hanno meno competitor: è più facile posizionarsi con chiavi di ricerca complesse, ce ne sono migliaia ancora inutilizzate in ogni settore e se ne possono facilmente individuare grazie a tool di analisi come Answer the Public da lui sviluppato.

Le keyword lunge, oggi, non solo portano più traffico organico, ma anche la maggior parte dei lead qualificati: nello specifico quelle composte da 3 a 5 parole generano, nel sito dello stesso Patel, la maggior parte dei lead più qualificati, con una aumento della loro percentuale di conversione quando le parole diventano 7. Le keyword da 7 parole – ha sottolineato il marketer – sono quelle che portano effettivamente più fatturato.

3) Non i soliti social network

Facebook, YouTube e Instagram sono di gran lunga i social network più diffusi e popolari. Ma sono quelli che, attualmente e nel prossimo futuro, produrranno il miglior ritorno sull’investimento pubblicitario?

Secondo una stima di luglio 2023 realizzata da Demand Sage, l’utente medio usa 6,6 social network e, negli ultimi 30 giorni del 2023, Patel stima che il miglior ritorno sugli investimenti pubblicitari si sia spostato su X, Pinterest e TikTok, seguiti YouTube, Instagram, Facebook e LinkedIn. Uno spunto per diffondere l’investimento su più piattaforme e non necessariamente quelle più popolari.

4 ) Il branding resta un pilastro del vantaggio competitivo

Ciò che rende speciale un paio di Jordan non è la qualità della scarpe. Ci sono migliaia di scarpe di qualità. Ciò che le rende speciali è l’inconfondibile Jumpman, in altre parole il brand.

Se pensiamo al nostro business come a un castello, vorremmo di certo scavarvi intorno un fossato per proteggerlo dalle invasioni esterne e consolidarlo. Metaforicamente parlando, il fossato, il nostro vantaggio competitivo, potrebbe essere una feature unica del prodotto, una specifica caratteristica tecnologica, un basso costo di struttura, ma anche un vantaggio di marketing. Nell’online, nel corso degli anni, questi “fossati” si sono ristretti fino a praticamente sparire. Non solo è facile replicare feature di prodotto, lo è anche replicare intere strategie di marketing. A differenziare davvero dalla competition, anche e soprattutto in un periodo di frenetica velocità, è ancora oggi il brand.

Anche il traffico è brand related

E non si tratta solo della fase di conversione e acquisto: il traffico stesso – nota Patel – è brand related. La percentuale di traffico SEO generata oggi dalle ricerche sul brand in rapporto al fatturato è, secondo il marketer, altissimo. E questo, oltretutto, rafforza il potere stesso del brand.

Le Jordan, insomma, restano sneaker incredibilmente popolari anche se Michael Jordan non gioca più in NBA da oltre dieci anni. È molto facile, oggi, attingere a idee, trarre ispirazione dai prodotti dei competitor. Ma ciò che nessuno potrà mai estrapolare, assorbire, “copiare”, è il brand.

5) Podcast: il vero Oceano Blu

Blog o podcast? Con una popolazione mondiale di 7.8 miliardi, abbiamo un miliardo di blog: un blog ogni 7,8 persone, ma solo 4.2 milioni di podcast, uno ogni 1857. Le analisi demografiche, inoltre, qualificano gli ascoltatori di podcast come lead con maggiore scolarizzazione e più alta capacità di spesa. Nel mondo ideale sarebbe perfetto averli entrambi – spiega Patel – ma il podcast è un oceano blu: molto meno competitivo e dalle alte potenzialità.

Paid adv, SEO, traffico e conversione: Neil Patel al Marketing Forum

 

Neil Patel è considerato oggi il più influente digital marketer al mondo. Con oltre 9 milioni di visite e 100.000$ di revenue al mese, il suo blog è un punto di riferimento assoluto per tutti i marketer a livello globale sui temi della SEO, del traffico e della lead generation. Tra i Top 10 influencer per il Wall Street Journal e Forbes, ha contribuito allo scale-up di oltre 5.000 delle più affermate aziende al mondo, tra cui Facebook, Amazon, Microsoft, Airbnb e Google. Al Marketing Forum, il grande evento dedicato al marketing strategico, approfondiamo insieme a Neil Patel le strategie più efficaci per generare rapidamente nuovo traffico, incrementare il ROI e accelerare la crescita del business.

Leggi il programma completo cliccando qui.

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