I vantaggi dell’AI applicata al marketing

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Il dibattito crescente che ha portato in Italia ChatGPT al centro di numerose polemiche su privacy ed elaborazione dati ha posto finalmente il nostro Paese di fronte all’importanza di un fenomeno che, lungi dall’essere relegabile alla soluzione di OpenAI, è di fatto il tema all’ordine del giorno per ogni CIO, CMO, COO e CEO.

“L’intelligenza Artificiale non è il futuro del marketing, è il presente. Chi non la sfrutta, resterà indietro.”

David Meerman Scott

All’indomani dello sblocco di ChatGPT, il Paese si è solo apparentemente svegliato da un torpore cognitivo nei confronti di un’intelligenza artificiale che, invece, i marketer hanno iniziato a conoscere sempre di più negli ultimi due anni scovando, in ogni tool e software già in dotazione, tanti piccoli upgrade che hanno migliorato di fatto le performance delle campagne adv.

L’AI come soluzione per creare “più contenuti in meno tempo”, insomma, è solo una delle manifestazioni più visibili del fenomeno che è molto più grande e ormai ogni giorno fornisce sempre nuovi e preziosi strumenti di innovazione in ogni ambito del digital marketing. Dalla segmentazione dei clienti, agli insight sui trend di comportamento, dalle automazioni in campo content e social, all’editing video e foto sono tanti gli aspetti cruciali su cui l’intelligenza artificiale sta fornendo e ci fornirà giorno dopo giorno innovazioni concrete.

L’AI applicata alla segmentazione dei clienti e al customer behavior

Secondo l’esperto di marketing David Meerman Scott, che è anche investor e advisor del Marketing AI Institute di Cleveland, la capacità di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale dell’AI crea uno dei suoi fondamentali: quello di consentire, in maniera molto accurata, l’identificazione di pattern di comportamento dei clienti.
Grazie a queste “costanti” nei processi decisionali riguardanti l’acquisto, è possibile identificare segmenti di mercato più mirati e a creare offerte personalizzate in funzione delle esigenze e preferenze di ogni singolo cliente. E non solo, attraverso i pattern, possiamo conoscere il presente: a partire da questi possiamo anche immaginare il futuro delle scelte e dei comportamenti di acquisto, proprio utilizzando e comparando moli di dati che ci possono anticipare i trend di domani, sui quali impostare strategie e azioni. Ma come si realizza concretamente questo salto di qualità?

Prevedere i trend e le preferenze d’acquisto

Il primo passo è sempre la raccolta e l’analisi dei dati utili a fornire insight sulle abitudini di acquisto, le preferenze dei prodotti, i comportamenti di navigazione, le scelte di up selling e cross selling. Le fonti sono non solo, come da “tradizione” il CRM o il sistema di marketing automation, ma anche siti web, piattaforme, social, app mobile. Ciò che permette di fare il machine learning in maniera più facile e precisa è incrociare i dati del presente con i trend emergenti per anticipare i cambiamenti nelle preferenze dei clienti. Ad offrire prestazioni in questo settore sono ad esempio tool e servizi come Dynamics 365, Mckinsey Insight, BrandMentions, Not just Analytics.

AI e automazioni: dall’email marketing e ai social al customer care

Nell’invio massivo di mail uno dei topic più attenzionati è l’orario di invio: l’AI può essere utilmente applicata all’individuazione del momento migliore per inviare la nostra comunicazione di direct email marketing individualmente, a ogni singolo cliente. Cosa che, come si può immaginare, fa incrementare drasticamente le possibilità che queste vengano aperte e quindi i tassi di click-through. Anche il contenuto può essere personalizzato: attraverso l’analisi dei dati sulle preferenze, possono essere veicolati sui social i contenuti che risuonano di più con ogni cliente, in favore di un’experience più coinvolgente e personalizzata (Sprout Social, HubSpot, TapInfluence). Persino i chatbot, quando implementano l’AI, possono fornire risposte personalizzate (molto lontane da quelle standard e poco efficaci) e guidare i clienti attraverso il processo di acquisto, consentendo al personale del servizio clienti di gestire problemi più complessi (Thankful, Yosh.AI, Intercom, Boost.ai, Zendesk).

Aumento delle potenzialità di graphic design ed editing video

Il miglioramento della customer experience passa anche attraverso gli standard visivi di piacevolezza del prodotto, che hanno tutto da guadagnare, soprattutto nel digital, da una rappresentazione in grado di ricreare la tridimensionalità o che passi attraverso l’animazione. Non è un caso, quindi, che quasi tutti i software hanno implementato funzionalità dell’intelligenza artificiale: grazie al ritocco magico di Canva (servizio e community che raccoglie attorno a sé più di 110 milioni di utenti) è possibile trasformare letteralmente le foto, aggiungendo porzioni di immagini a partire da una stringa di testo. Adobe Sensei sfrutta il machine learning per suggerire effetti fotorealistici. Vance.AI è dotato di un enhancer capace di aumentare la qualità dell’immagine in modo spettacolare. Ciò che avviene per la grafica ovviamente si ripercuote nei video. Molti software consentono di aggiungere il proprio contenuto e scegliere lo stile. Successivamente, il mix audio-video non solo viene realizzato dal software, ma addirittura ottimizzato per raggiungere il numero massimo di persone, in numerosi servizi tra cui Magisto, Recreate, Synthesia, RawShorts, Lumen5.

La crescita è uno spartiacque

È vero, imparare ad utilizzare questi software sembra un processo lungo e complesso, oneroso sia dal punto di vista del budget richiesto, sia per il tempo necessario affinché le risorse coinvolte acquisiscano le skill necessarie all’utilizzo di questi nuovi strumenti. Ma il tasso di accelerazione tecnologica ha raggiunto una tale velocità da rendere questa crescita un nuovo spartiacque. Non è un caso che i responsabili marketing riescano a utilizzare al massimo delle sue potenzialità solo il 58% della loro dotazione tecnologica, nonostante un investimento pari ad un quarto del loro budget.

Gli esseri umani hanno una certa abitudine a chiedere alla macchina il risultato che vorrebbero ottenere o la previsione da fare. E se fosse invece la macchina ad “avere un’idea”? Se fosse la macchina ad incrociare dati, apprendere costantemente, scoprire modelli e approfondimenti che un CMO non prenderebbe mai in considerazione?

AI = dati di preferenza  + matematica

ChatGPT e le altre declinazioni di OpenAI hanno il grande il merito e vantaggio di non richiedere particolare preparazione tecnologica. Così facendo apre a chiunque abbia, almeno una volta nella vita svolto una ricerca in Google, la possibilità di scrivere contenuto, ottenere dati quantitativi, modificare immagini e video.

Secondo David Meerman Scott, osservando l’utilizzo attuale di ChatGPT, l’AI si può ridurre a una semplice addizione: i dati (dei clienti) + la matematica (della soluzione di AI). Ecco perché, in fin dei conti, quando si parla di intelligenza artificiale, potrebbero essere due le principali domande da porsi: Di chi sono i dati? Di chi è la matematica?
La vera sostanza, con ogni probabilità, starà nell’applicare quella matematica ai propri dati, come sempre avviene da quando esiste il digital.

Il Marketing Strategico con i massimi esperti internazionali

Differenziarsi e raggiungere nuovi clienti oggi, comprendere cosa desiderano, come desiderano ottenerlo, e perché; tracciare la migliore mappa possibile per aiutarli a soddisfare il loro bisogno attraverso la user experience, ma anche parlare attraverso i valori; generare community, costruire identità di brand e coinvolgere: esploreremo questi temi, tra intelligenza artificiale e neuromarketing, tra consumer behavior e comunicazione, in occasione del Marketing Forum, il 15 e 16 novembre a Milano e in streaming, insieme a quattro grandi esperti del marketing internazionale: David Meerman Scott, Martin Lindstrom, Paolo Borzacchiello e Tamsen Webster. Scopri il programma completo cliccando qui.

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